Abusi: don Di Noto pubblica “sopravvissuti”, le loro testimonianze e l’accompagnamento del dolore

Si intitola “Sopravvissuti agli abusi, ferite invisibili in guarigione” il libro recentemente pubblicato dal fondatore di Meter, don Fortunato di Noto. È il tema del convegno nazionale che l’associazione ha organizzato il 5 ottobre 2024 nella sede del Polo Polifunzionale e Formativo di Pachino. Diventato un libro, edito da Passionescrittore, in vendita in tutte le piattaforme online, raccoglie testimonianze di sopravvissuti che in questi 30 anni il Centro ascolto Meter ha accolto, ascoltato, accompagnato, orientato e guidato.
Il convegno nazionale era destinato a tutti coloro che a vario titolo sono chiamati ad educare, a formare, a contribuire al sano sviluppo fisico, intellettuale e morale dei minori, nonché soprattutto a quanti chiamati ad ascoltare e a rendere protagonisti i più piccoli, cuore pulsante della nostra società e della Chiesa.  Sono intervenuti Chiara Griffini, e don Andrea Zappulla,  i cui interventi sono pubblicati nel testo. Ma – sottolinea don Di Noto – i veri ‘relatori’ sono stati i ‘sopravvissuti’ con le loro drammatiche storie e con le speranze mai sopite. “Un abuso lacera, distrugge, annienta, ma se chi sopravvive trova una porta aperta, trova chi lo accoglie, lo ascolta, lo sostiene e crede in lui, la speranza emerge forte, pur nel lungo, lento ma possibile percorso verso la guarigione. Il trauma è un’esperienza complessa da gestire. Resta impresso in noi con forza ed interferisce col nostro modo di attribuire un significato agli avvenimenti e alle sensazioni corporee (Taylor, 2016); causa effetti a lungo termine e sofferenza sia fisica sia psicologica nelle vittime, meglio definite ‘sopravvissuti’, sottolineando con tale termine la loro volontà di reagire e di ricostruirsi, la loro lotta attraverso l’elaborazione del vissuto. Tali effetti sono, purtroppo, invalidanti e causano sofferenza fisica e psicologica. Abbiamo cercato, attraverso le storie dei bambini, dei ragazzi e degli adulti sostenuti dal Centro Ascolto Meter, di fare comprendere che riconoscere, ascoltare e accompagnare il dolore dell’altro può favorire il percorso verso la resurrezione e la guarigione. Non è un percorso ‘risolutivo’, ma possibile”.
L’analisi di Griffini, partendo dal grido d’aiuto che echeggia nei ricordi, nella memoria traumatica, ha affrontato i temi della protezione, della cura e dell’educazione. Don Zappulla, invece, ha illustrato la necessità di proteggere la vittima attraverso l’attuazione delle norme e delle prassi a tutela dell’infanzia; nello specifico ha analizzato il tema degli abusi nella Chiesa, sottolineando quanto già la Chiesa avesse fatto e quanto dovesse continuare ad operare.

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