Società: Università Cattolica, mercoledì a Milano presentazione dello lo studio “Il linguaggio inclusivo tra resistenze e cambiamenti. I risultati della ricerca Words”

Sono ancora tante le resistenze alle richieste sempre più frequenti di utilizzare forme linguistiche “attente e rispettose delle diversità”. Eppure, l’uso del linguaggio inclusivo soprattutto nei contesti lavorativi, come ormai attestano numerose ricerche scientifiche, ha effetti benefici sulle persone in termini di motivazione, senso di appartenenza, autoefficacia e, in ultima istanza, impegno e performance.
Come favorire quindi una maggiore attenzione alle parole che usiamo? A questa domanda ha cercato di rispondere l’Università Cattolica del Sacro Cuore che in collaborazione con Diversity & Inclusion Speaking e con il sostegno del Gruppo Mediobanca, impegnato su questo tema, ha realizzato lo studio “Il linguaggio inclusivo tra resistenze e cambiamenti. I risultati della ricerca Words”, coordinato da Claudia Manzi, docente di Psicologia sociale.
L’indagine sarà presentata mercoledì 12 febbraio durante l’incontro dal titolo “Ma non si può più dire niente? Il linguaggio inclusivo tra resistenze e cambiamenti”, in programma alle ore 17 a Milano nell’aula NI.010 della sede di via Nirone 15 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Dopo i saluti di Raffaella Iafrate, delegata alle Pari Opportunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e di Alexandra Young, Head of Group Human Capital Organization and Change del Gruppo Mediobanca, Claudia Manzi illustrerà i principali risultati dello studio.
L’incontro sarà arricchito dalla testimonianza del podcaster, autore e scrittore Pablo Trincia e da una tavola rotonda che, moderata dall’autrice Alessandra Torre, avrà come protagonisti Silvia Gilardoni, docente di Didattica delle lingue moderne in Cattolica, Alexa Pantanella, ceo e founder di Diversity & Inclusion Speaking, e Alessandro Zaccuri, direttore della Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’incontro si concluderà con una performance dell’attrice Laura Formenti e alcuni Laboratori di libera espressione inclusiva.

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