Ecuador: domani le elezioni presidenziali, occhi puntati sull’uscente Daniel Noboa e su Luisa González. Card. Cabrera: “Voto sia libero, consapevole e responsabile”

Primo turno delle elezioni presidenziali ed elezioni parlamentari, domani, in Ecuador. Si tratta di un ritorno alle urne dopo solo un anno e mezzo, come prevede la Costituzione. Nel 2023, il voto era dovuto alle dimissioni anticipate dell’ex presidente Guillermo Lasso, ma, appunto, la Carta prevede che le cariche vengano rinnovate in quella che sarebbe stata la scadenza naturale del mandato quadriennale. Nonostante i candidati siano 16, i sondaggi sono unanimi nel prevedere che si tratterà di un confronto a due, lo stesso, peraltro, del ballottaggio del 2023: da una parte l’attuale presidente conservatore Daniel Noboa, che ha caratterizzato la sua azione con una linea dura verso i gruppi criminali dilaganti, ricorrendo allo stato d’emergenza. È stato tra i pochi capi di Stato latinoamericani a partecipare all’insediamento di Donald Trump. A contendergli la vittoria la candidata della sinistra rimasta fedele all’ex presidente Rafael Correa, Luisa González, che nel 2023 era, appunto, stata sconfitta da Noboa. Se nessuno oltrepassa il 40% o supera il secondo candidato più votato di oltre 10 punti, si dovrà ricorrere al ballottaggio, il 13 aprile. “Facciamo attenzione a mettere la casella sulla nostra scheda o a fare bene la croce, perché poi dobbiamo portarla, lo dico in riferimento alla responsabilità che abbiamo”. È questo l’invito del cardinale Luis Cabrera Herrera, arcivescovo di Guayaquil e presidente della Conferenza episcopale ecuadoriana, intervistato ieri da Tele Amazonas. “Il voto è libero e quindi consapevole e responsabile, il che ci porta a questi momenti di riflessione, di discernimento, per cercare davvero di pensare a dove siamo orientati con il nostro voto”, ha aggiunto il porporato, che anche invitato i candidati a rispettare le promesse fatte in campagna elettorale.

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