“L’apertura dell’Anno giubilare nelle nostre carceri rappresenta un segno tangibile dell’amore e della misericordia di Dio verso tutti i suoi figli, anche coloro che si trovano in una situazione di privazione della libertà”. Lo ha affermato questa mattina mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, presiedendo presso la casa di reclusione di Sulmona la celebrazione eucaristica nel corso della quale sono state consegnate le “Lampade della speranza” ai cappellani delle carceri d’Abruzzo e Molise. Alla messa di apertura dell’Anno Santo hanno partecipato anche mons. Claudio Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro e presidente della Conferenza episcopale abruzzese molisana, e tutti i cappellani della regione ecclesiastica. Le “Lampade della speranza” sono state benedette il 9 gennaio scorso durante una speciale celebrazione presieduta in San Pietro dal card. Mauro Gambetti.
“Come ci ricorda Papa Francesco, la speranza non deve mai spegnersi, neanche nelle circostanze più difficili”, ha proseguito mons. Fusco, secondo cui “questa lampada, simbolo del Giubileo, vuole essere una luce che illumina il cammino di quanti sono chiamati a scontare una pena, ma anche un richiamo alla responsabilità della società intera nel promuovere la reintegrazione e il perdono”.