Il commercio di “esseri umani” deve diventare un tabù: questa la richiesta ribadita dalla suora salvatoriana Maria Schlackl in vista della Giornata internazionale di preghiera contro la tratta di esseri umani indetta da Papa Francesco (8 febbraio). La giornata è anche un giorno di commemorazione per santa Bakhita (1869-1947), venerata come patrona del Sudan e di tutte le vittime della tratta di esseri umani. Nella cattedrale di Santa Maria a Linz, un’iniziativa contro la tratta di esseri umani commemora l’ex schiava e poi suora Josefine Bakhita. A Vienna, presso l’Ospedale delle Suore della Misericordia, in onore della santa viene eseguito il musical “Bakhita – Desiderio di libertà” del sacerdote e cantautore Heinz Purrer. “La lotta contro la tratta di esseri umani deve essere intensificata da tutti, in particolare dalle comunità cristiane e da coloro che ricoprono posizioni di responsabilità nella Chiesa e nella politica”, chiede suor Schlackl in un articolo sul sito web della diocesi di Linz. La religiosa ha spesso sperimentato che la tratta di esseri umani viene liquidata come “una fastidiosa questione marginale”. L’iniziativa “Attiva contro la tratta di esseri umani – attiva per la dignità umana nell’Alta Austria”, da lei fondata nel 2014 e sostenuta dalla ong Solwodi (Solidarietà con le donne in difficoltà), mira a combattere la violenza contro le donne, la prostituzione forzata e la tratta di esseri umani.