Quattro decenni di impegno, progetti e missioni per portare cibo, cure mediche, protezione, educazione e assistenza umanitaria nei contesti più critici del pianeta. È quello che fa il Cesvi, nato a Bergamo nel 1985 e che quest’anno celebra il suo 40° anniversario, anche attraverso un libro, edito da Guerini, “40 – I nostri anni di solidarietà”, scritto da uno dei fondatori, Maurizio Carrara, attualmente presidente onorario. Un’occasione per raccontare l’impatto di un’organizzazione che, dalla metà degli anni Ottanta a oggi, partendo da Bergamo, ha lasciato il segno in decine di Paesi, oltre 30 nel corso della sua storia, migliorando la vita di milioni di persone. In 40 anni di attività, Cesvi ha affrontato emergenze, conflitti e disastri naturali in tutto il mondo: dalla carestia in Corea del Nord agli interventi nei Balcani durante le guerre civili, dalla lotta all’Aids in Zimbabwe alla ricostruzione post-tsunami in Asia, arrivando ai più recenti interventi in Italia in occasione della pandemia da Covid-19 e alla risposta alle drammatiche catastrofi climatiche croniche o improvvise, come la siccità del Corno d’Africa o le alluvioni in Pakistan, e infine in Ucraina e nella Striscia di Gaza a causa dei recenti conflitti. In tutti questi contesti Cesvi ha portato aiuto immediato, ma soprattutto ha costruito autonomia e indipendenza, creando comunità resilienti e proattive, spiega una nota. “Nell’immaginario comune – spiega l’autore del libro – la cooperazione si riduce spesso all’atto di portare cibo e salute ai bambini in Africa; noi, invece, fin dalla nostra nascita abbiamo lavorato con le comunità, insieme alle persone. Attualmente diamo lavoro a quasi un migliaio di persone, tra personale europeo e personale assunto nei Paesi di intervento”. Secondo l’ultimo bilancio sociale, l’organizzazione ha gestito in un anno 127 progetti in 27 Paesi, raggiungendo oltre 1,7 milioni di persone grazie alla collaborazione con 139 partner locali, applicando un modello di intervento basato sul motto: “Fare bene il bene”. Cesvi – aggiunge Carrara – è nata dal “sogno di un gruppo di giovani idealisti innamorati della solidarietà, diventando rapidamente una realtà di grande forza e rilievo internazionale. Seguendo i principi di laicità e indipendenza per la solidarietà mondiale, sosteniamo ogni anno centinaia di migliaia di persone in ogni angolo del pianeta, sempre guidati da due punti fermi: fare attività concrete nei Paesi in via di sviluppo e sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sui temi della cooperazione e solidarietà internazionale”. In questi 40 anni Cesvi “ha saputo costruire un legame di affidabilità e di autorevolezza importante con i propri donatori, passando dall’essere una realtà riconosciuta localmente a un’organizzazione di respiro internazionale, anche dal punto di vista dei sostenitori, soprattutto in ambito corporate”, mentre per la presidente Gloria Zavatta questo anniversario è “sicuramente un importante traguardo da celebrare, ma è soprattutto un’occasione per riflettere sulle sfide future”: “Il nostro lavoro non si ferma. La solidarietà non è un’azione episodica, ma un impegno continuo”. Per il direttore generale Stefano Piziali, la “nostra motivazione ci spinge a fare sempre meglio per contribuire al cambiamento. Continueremo a essere presenti sul campo, nei contesti di crisi, nei Paesi più fragili, con velocità ed efficienza, attuando interventi sempre più efficaci e distintivi”.