Sono numerosi i giovani che scelgono il Servizio civile universale per la propria crescita personale e professionale: come Annalisa, Floriana e Safa, che hanno scelto di dedicare un anno della loro vita a supportare persone fragili nelle strutture Fatebenefratelli di Brescia e Gorizia. Le loro testimonianze sono toccanti: “Avevo paura di non sentirmi a mio agio con le disabilità e di essere troppo introversa. Ma ho imparato tanto”, ha affermato Annalisa. “Volevo sperimentare il contatto con gli anziani, visto che nel mio lavoro con la danza mi interfaccio principalmente con bambini e ragazzi”, ha spiegato Floriana. “Volevo vedere da vicino cosa significasse prendersi cura di chi si trova in difficoltà e conoscere meglio il lavoro dell’educatore”, ha sottolineato Safa. In questi giorni partono i nuovi progetti dei Fatebenefratelli per il Servizio civile. L’esperienza è rivolta ai giovani tra i 18 e i 28 anni e i Fatebenefratelli offrono percorsi specifici che si distinguono per il loro impatto positivo su comunità fragili e per l’attenzione alla crescita personale e professionale dei volontari coinvolti. Il progetto “Con un sorriso” si espleta presso la Rsa San Carlo Borromeo di Solbiate e Villa San Giusto di Gorizia; il progetto “Passo a passo” presso il presidio ospedaliero B.V. della Consolata di San Maurizio Canavese e l’Irccs Centro San Giovanni di Dio di Brescia; il progetto “A ritmo con gli adulti con fragilità” presso la Locanda San Giovanni di Dio di Brescia.