Il Giubileo è “tempo ‘forte’ per far crescere speranza, in noi e in chi incontriamo, nella Chiesa e in chi non crede, un vero e proprio pellegrinaggio di fede per rafforzare convinzioni e valori cristiani, occasione propizia per donare speranza attraverso piccoli o grandi gesti di carità, espressione concreta dell’amore con il quale il Signore ci ha amati e ci ha usato misericordia”. Lo ha detto domenica mons. Giuseppe Alberti, vescovo di Oppido Mamertina -Palmi, aprendo il giubileo nella concattedrale di Palmi. Il presule nell’omelia, facendo riferimento ai Magi che si mettono in cammino li ha definiti “uomini che sanno sperare e invitano pure noi ad essere pellegrini di speranza”. In tal senso, il dono più prezioso che offrono al Signore, “è il loro cammino, un tempo fatto di perseveranza e di ricerca, il loro andare senza stancarsi, la disponibilità all’aiuto vicendevole nei momenti di scoraggiamento, il loro mantenere vivo il desiderio di arrivare anche se attraverso fatiche e incertezze. E il risultato del loro cammino non si fa attendere: ‘al vedere la stella, provarono una grandissima gioia’. È l’esperienza giubilare dell’incontro con il Signore”. Il presule calabrese ha quindi rivolto un pensiero alle famiglie e alle comunità parrocchiali sottolineando che “il nostro punto di riferimento luminoso è la Sacra Scrittura. In questo Anno giubilare – ha detto mons. Alberti – la Parola del Signore sia il nostro navigatore personale e comunitario, ci aiuti a non perdere di vista la luce della stella che ci rende sapienti nel cammino e alimenta l’esperienza della fede” soprattutto di fronte a situazioni di precarietà, di povertà e di una vita non dignitosa che devono “interpellare la coscienza personale e la pastorale della Chiesa locale”.