Venezuela: il “tentativo” di riavvicinamento alla Chiesa del presidente Maduro, dopo la morte del vescovo Moronta, che ebbe un rapporto diretto con Hugo Chávez

La scomparsa di mons. Mario Moronta, vescovo emerito di San Cristóbal, una delle figure ecclesiali più in vista in Venezuela, avvenuta lunedì, ha suscitato forte cordoglio nel Paese, compreso un “tentativo” di riavvicinamento alla Chiesa da parte del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, in considerazione di un antico rapporto diretto tra il vescovo e l’ex presidente Hugo Chávez (era stato mons. Moronta, per esempio, a dare l’estrema unzione al presidente). Durante la presidenza Maduro, mons. Moronta ha sempre condiviso, anche da vicepresidente dell’episcopato e con personali prese di posizione, le dure critiche della Chiesa venezuelana al Governo di Maduro.
In una nota, la Conferenza episcopale venezuelana ha sottolineato che mons. Moronta è stato un pastore instancabile al servizio della Chiesa venezuelana. Fino al febbraio 2025 è stato primo vicepresidente dell’episcopato. “La sua leadership e la sua vicinanza pastorale hanno segnato la vita di innumerevoli persone”, fanno notare i vescovi.
Il presidente del Venezuela Maduro ha inviato le sue condoglianze e un messaggio di solidarietà alla Chiesa cattolica per la scomparsa di mons. Mario Moronta. “Trasmetto a tutta la Chiesa cattolica venezuelana, la mia Chiesa cattolica, e anche ai suoi familiari, le nostre condoglianze, la nostra solidarietà e i bei ricordi di quel periodo degli anni ’80, in cui eravamo orfani, non c’erano voci che difendessero il popolo”, ha, poi, detto il presidente nel suo programma televisivo settimanale “Con Maduro+”.
Maduro ha affermato che il vescovo Moronta è stato un punto di riferimento per i giovani venezuelani negli anni ‘80, perché “all’epoca era vicino alla Teologia della liberazione ed è stato una delle poche voci che ha parlato a nome delle vittime del massacro del 27 e del 28 febbraio 1989”, quando scoppiò la rivolta sociale nota come “Caracazo”. Poi, ha aggiunto il presidente, “le nostre strade si sono separate, ma lo abbiamo sempre rispettato, gli abbiamo sempre voluto molto bene, l’ho visitato diverse volte a San Cristóbal e il governatore Freddy Bernal, del Táchira (ovest), ha sempre mantenuto buoni rapporti con lui”.

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