Lituania: “Caritas in ascolto”, servizio di assistenza emotiva per anziani. “Solitudine causa disagio e rischio depressione”

La Caritas lituana ha lanciato “La Caritas in ascolto”, un servizio di assistenza emotiva per gli anziani. Chiamando un numero verde si potrà parlare con oltre 70 volontari distribuiti in 7 call center nel Paese, appositamente formati per fornire assistenza gratuita e riservata agli anziani che lo desiderano, tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 19.00. “Quasi una persona su cinque in Lituania ha più di 65 anni”, spiega in un comunicato Vaida Kasulaitienė, responsabile dell’organizzazione, e un residente lituano su dieci di età pari o superiore a 65 anni si sente solo: le ragioni dell’isolamento sociale possono essere dovute a un lutto, l’emigrazione di figli e nipoti, la comunicazione limitata a causa di problemi di salute. Ci sono anziani nelle aree rurali limitati per la mancanza di trasporti mentre il divario digitale pesa su questa generazione. “La solitudine non solo causa disagio emotivo, ma aumenta anche il rischio di depressione, ansia e altri problemi di salute mentale”. Per questo la Caritas, che già era attiva in questo ambito con visite domiciliari ai malati, gruppi di auto-aiuto, corsi di formazione informatica per anziani e servizi di ascolto nelle parrocchie, ha deciso di aprire questa linea di supporto emotivo, con il sostengo del ministero della previdenza sociale e del lavoro. “Persone vere. Assistenza vera. Davvero gratuita” è lo slogan della campagna di informazione che ha come testimonial due anziani, Stefanija Burbienė di Panevėžys e Algis Žekonis di Anykščiai.
Con quasi 3.700 volontari e 395 dipendenti, Caritas Lituania nel 2024 ha aiutato oltre 68.000 persone: 21.783 persone affamate; 20.000 persone bisognose di vestiti, scarpe e beni di prima necessità; 10.200 rifugiati di guerra; 4.865 disoccupati che percepiscono sussidi sociali; 4.497 famiglie; 3.321 bambini; 3.117 anziani; 3.082 rifugiati e migranti; 2.282 senzatetto; 1.987 persone sole; 1.447 malati; 1.180 persone con disabilità; 780 detenuti condannati e i loro familiari; 574 persone affette da dipendenze; 69 vittime di violenza.

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