Inverno demografico: Aibi, “calano i nuovi nati anche in Francia. Più che nuove politiche, serve una nuova fiducia”

Il drastico calo dei nuovi nati colpisce molti Paesi, Italia in testa, ma, oggi, i dati, ormai consolidati, certificano un calo preoccupante anche in Francia. “E se il calo riguarda anche la Francia, che ha una delle rete di sostegno alla famiglia (non solo economica, ma anche a livello di politiche del lavoro e di welfare) tra le più sviluppate d’Europa, è evidente che per affrontare davvero il problema si debba agire anche e soprattutto sul piano culturale”, sostiene l’Associazione Amici dei Bambini-Aibi. “Forse, è davvero arrivato il momento di promuovere e incentivare un differente approccio alla vita, nel quale i valori siano più importanti dei soldi – prosegue Aibi -. Davvero, la leva decisiva per decidere di avere un figlio può essere un incentivo di, per esempio, 500 euro al mese per i primi 2 anni? Basta questo per dare alla propria esistenza e a quella della propria famiglia una svolta che è ‘per sempre’? Oppure è forse la fede nella bellezza della vita, il credere nel futuro, ciò che può fare la differenza? E non solo una bellezza che sia ‘per me’, ma una bellezza che sia anche per chi verrà dopo di me, per chi questo cammino virtuoso è chiamato a portarlo avanti senza dover sperare che la prossima legge di bilancio confermi un bonus mai grande abbastanza, ma con la certezza che valga la pena vivere e la varrà sempre, anche quando noi non ci saremo più”.
Secondo Amici dei Bambini, “è proprio questa fiducia anche quella che può dare la spinta decisiva per decidere di ridare il diritto di essere figli ai milioni di bambini abbandonati che ci sono nel mondo. Anche questa è una strada per tornare a ‘generare vita’, ma lo si può fare solo se si crede nel valore e nella promessa del futuro”. Per l’Associazione, “se i milioni di bambini abbandonati che già esistono potessero cambiare la loro “definizione” in quella di figli… si avrebbero milioni di figli in più e milioni di abbandoni in meno”.
Certo, conclude l’Aibi, “non pensiamo che dall’oggi al domani si possano fare milioni di adozioni, ma ancora una volta è il senso della prospettiva che deve cambiare, la lungimiranza che nasce dalla fiducia nella bellezza della vita. In fondo, a voler guardare, è tutto già qui”.

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