“Non lasciamoci imporre il giogo della schiavitù. Gesù ci dice che chi commette il peccato in realtà ne diventa schiavo. Dobbiamo mettere al primo posto le cose essenziali, le cose vere della vita”. Ieri sera l’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, ha presieduto, a Pietrelcina, la celebrazione che ha concluso la festa della Madonna della Libera, patrona del piccolo centro che ha dato i natali a Padre Pio. La celebrazione al termine della processione per le vie del paese dell’effige della Madonna della Libera che San Pio chiamava affettuosamente “a Madunnella nostra”. La schiavitù è “una dipendenza che alla fine non ci rende liberi così come non si è liberi con il peccato. Si diventa vittime di un atteggiamento quasi ossessivo, coatto, per cui il peccato bisogna ripeterlo”, ha detto mons. Accrocca che ha chiesto a Signore di di aiutarci a mantenere intatta la libertà, ad essere persone libere”. L’Arcivescovo di Benevento ha ricordato i tanti santi martiri della carità che hanno dato la vita liberamente scegliendo il bene. “Maria è la donna della libertà, perché ha detto subito Si alla volontà di Dio. Questa è la libertà di Dio. Esser capaci contro il proprio istinto di fare della propria esistenza un dono per gli altri. Ed è il progetto di vita per ogni cristiano, per ogni battezzato”. “Dobbiamo vivere – ha aggiunto – facendo a fare il bene gratuitamente senza piazzare bandierine, ogni giorno”. Per il presule occorre “giudicare i beni della terra con sapienza mettendo le cose al posto giusto”. Salutando mons. Accrocca il parroco di Pietrelcina, fra Daniele Moffa, oltre a ringraziarlo per la “vicinanza sempre costante” alla comunità pietrelcinese (“Pietrelcina è casa tua”), ha evidenziato che questa festa riunisce concretamente sia la parrocchia che la comunità civile con l’augurio che questo possa aiutare a “rendere migliore questo paese, il paese di padre Pio”. Durante la processione si è pregato anche per la pace, chiedendo che “tacciano presto le armi” nei Paesi dove la da mesi si combatte.