Sono stati commossi dagli eventi degli ultimi giorni del Giubileo dei giovani il vescovo carinziano Josef Marketz e i rappresentanti dei gruppi austriaci. Marketz è stato l’unico vescovo austriaco a partecipare alla funzione a Tor Vergata, a Roma, domenica. “La messa e la veglia della sera prima sono state certamente i momenti salienti” del Giubileo, ha detto il vescovo a Kathpress. Ma l’intera settimana lo ha profondamente toccato e gli ha fatto riscoprire ciò di cui Papa Leone aveva sempre parlato: “Che i giovani stringano amicizia tra loro e con Cristo, e che portino luce in questo mondo”. Matthias Linus Möller, portavoce per la pastorale giovanile presso la Conferenza episcopale austriaca, e Jasmin Degenhart, della Gioventù cattolica austriaca, hanno sottolineato quanto il Papa volesse essere vicino ai giovani. Möller ha parlato, tra le altre cose, di una “magnifica celebrazione della fede” e di una “profonda esperienza di fede” per i partecipanti.
Anche diversi giovani provenienti dalla Germania descrivono le impressioni toccanti degli ultimi giorni: “Sono ancora senza parole. Vedere il Papa di persona – due volte, per la precisione – è stata un’esperienza indimenticabile. L’intero viaggio a Roma ha approfondito la mia fede e mi ha toccato profondamente. Il fatto che noi neo-battezzati abbiamo potuto essere così vicini a lui è un dono per il quale sono infinitamente grata”, ha detto Ayla Engel di Amburgo, battezzata la scorsa domenica di Pasqua dall’arcivescovo amburghese, mons. Stefan Heße. “L’incontro con Papa Leone è stato un momento indimenticabile, che sembrava un sogno irreale. Le precedenti impressioni sul posto e lo splendore del cattolicesimo vissuto in Vaticano avevano già preparato e intensificato questo momento. È stato un grande onore essere lì e percepire il cammino di Dio in modo così speciale”, ha sottolineato Farin Weschler, anche lei giunta a Roma da Amburgo.