“Un’umanità che sa ospitare, festeggiare e ascoltare non perde tempo, energie e vita nel guerreggiare, nel distruggere. Il dramma del nostro tempo, che ha riacceso l’assurdità tragica della guerra, è l’incapacità di ospitare: per cui ‘l’altro’ diventa per ciò stesso ‘nemico’”. È tempo di vacanze ma il pensiero di mons. Erio Castellucci, vescovo di Carpi, nella sua riflessione, pubblicata sul numero di “Notizie”, settimanale della diocesi di Carpi, va alle tante ferite aperte nel mondo, non solo Gaza e l’Ucraina. Da qui l’invito a considerare la pausa estiva un tempo dedicato alla preghiera, all’incontro, alla riscoperta del senso autentico delle relazioni, che non può non accompagnarsi all’attenzione verso “chi, purtroppo, non ha la possibilità di concedersi né il lavoro, perché non lo trova o l’ha perso, né le ferie, perché non se le può permettere. L’ospitalità di chi vive un periodo estivo di riposo non è tale – afferma il vescovo – se non si fa attenta anche a questi fratelli e sorelle”.
Ecco allora che, sottolinea mons. Castellucci, la pausa estiva “non è, non deve essere tempo vuoto” ma “tempo che si riempie di ospitalità, perché si nutre di occasioni gratuite, distese, propense all’ascolto…l’espressione ‘staccare la spina’, che alcuni utilizzano per indicare l’interruzione del lavoro quotidiano, non rende il senso vero del riposo. Non si tratta semplicemente di liberarsi dalle attività; si tratta di recuperare il cuore delle attività, che è l’ascolto, l’ospitalità”.
Aggiunge, infine, mons. Castellucci, alcune note personali, sottolineando come questo tempo estivo sia per lui “un dono”, grazie a numerosi incontri e colloqui “meno preoccupati di rientrare nei tempi degli appuntamenti”, visite a centri estivi e campi scuola, convegni, celebrazioni “in contesti naturali stupendi”, “spazi più dilatati di preghiera e meditazione”. “So che, come per tutti, tornerà presto il tempo dei sei giorni – osserva -, in cui il lavoro e l’efficienza riprendono il sopravvento sul settimo: ma sperimento che questo tempo di maggiore distensione e profondità farà bene anche alla ripresa dei ritmi abituali”.