Caritas Ambrosiana: nuovi fondi per Gaza. Gualzetti: “Liberare ostaggi israeliani, aiuti umanitari alla popolazione palestinese”

Caritas Ambrosiana stanzia per gli interventi di Caritas Gerusalemme a Gaza ulteriori 150mila euro, “raccolti grazie alla generosità di tanti donatori”, manifestatasi dopo i recenti appelli. “Il nuovo contributo porta il totale dei fondi raccolti dopo il 7 ottobre 2023 e destinati a progetti in Terra Santa (non solo a Gaza, ma anche in Cisgiordania e per percorsi di pace israelo-palestinesi) a quasi 700mila euro”. Su indicazione di Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme, la nuova tranche di aiuti rafforzerà gli interventi sanitari a Gaza. “Sebbene dal 25 luglio il lavoro del centro umanitario Caritas di Deir al-Balah sia stato interrotto, in ragione dei gravi danni causati da un bombardamento dell’esercito israeliano, l’opera continua grazie alle 10 unità mediche mobili e ad altre strutture, nonché ai progetti di supporto psicologico e di fornitura di protesi”.
“Ringraziamo i generosi donatori che ci consentono di manifestare vicinanza a persone costrette a lottare ogni giorno per la propria vita, e chiediamo a tutti, data l’eccezionale gravità della crisi, ulteriori gesti di solidarietà – afferma Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –. Ci uniamo inoltre agli appelli di Papa Leone e dell’intera Chiesa, perché a Gaza si raggiunga un cessate il fuoco permanente”. Gualzetti osserva: “Purtroppo le leadership di entrambi i campi sembrano impegnate in una cieca prova di opposte provocazioni, opposti estremismi, opposti fanatismi. Noi ribadiamo che gli ostaggi israeliani vanno restituiti alle loro famiglie e la popolazione palestinese deve cessare di essere bersagliata da azioni militari indiscriminate, sino all’abominio dell’utilizzo della fame e degli aiuti come arma di guerra. Gli abitanti di Gaza devono poter fruire del necessario soccorso umanitario: gli aiuti non vanno paracadutati, non è né efficace né dignitoso. Vanno riorganizzati e velocemente resi capillari, grazie alla riapertura di tutti i corridoi umanitari, sotto il coordinamento degli organismi multilaterali delle Nazioni Unite”.
Caritas Ambrosiana si unisce pertanto al nuovo appello urgente sottoscritto da oltre 100 ong internazionali e locali, organizzazioni umanitarie, religiose e per i diritti umani, e firmato anche da Caritas Internationalis, il quale si conclude affermando che “accordi frammentari e gesti simbolici, come lanci aerei o accordi di aiuti imperfetti, servono da cortina fumogena per l’inazione. Non possono sostituire gli obblighi legali e morali degli Stati di proteggere i civili palestinesi e garantire un accesso significativo su larga scala. Gli Stati possono e devono salvare vite umane, prima che non ce ne sia più nessuna da salvare”.

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