Intelligenza artificiale: Casadei (CdO Emilia-Romagna), “sfida ineludibile. Richiede ricerca di senso e formazione che nasce da condivisione di esperienze”

“L’AI non è solo una sfida epocale e decisiva. È una prova per tutti noi improcrastinabile”: lo evidenzia Paolo Casadei di CdO Emilia-Romagna e ceo di Zal Telecomunicazioni srl, in occasione del convegno “La metrica del pensiero: come riconoscersi nell’era dell’AI”, promosso da Compagnia delle Opere all’interno del Meeting di Rimini.
“Un imprenditore che si pone con delle resistenze culturali di fronte a questa sfida, chiude delle porte alle opportunità che si affacciano di fronte a lui e si autocondanna – rimarca Casadei -. Non si può, da imprenditori, delegare in bianco ad altri l’approfondimento, lo studio, i tentativi che l’AI richiede. È necessario sviluppare un autentico senso critico che può sorgere solo attraverso l’utilizzo di quelle piattaforme. Senza giudizio non c’è consapevolezza” . E, “allo stesso tempo, per chi si affaccia per la prima volta a questo mondo, è bene poter contare su una realtà che lo può accompagnare e lo assiste anche attraverso la condivisione di esperienze. Compagnia delle Opere da sempre porta avanti questa missione e quanto fatto in passato vale oggi per l’AI” .
“L’Intelligenza artificiale richiede la ricerca di senso perché si sta costruendo un qualcosa che prima non c’era e che ha un suo ragionamento, che è diverso da quello umano ma che produce risultati come ad esempio predire struttura e interazioni di proteine e molecole (quindi curare e inventare farmaci ) ma con milioni di operazioni che noi non possiamo decifrare e comprendere. Ma lo fa. È un territorio inesplorato e allora dobbiamo riscoprire chi siamo e cosa desideriamo veramente. Il nostro scopo, il nostro obiettivo è edificare la nostra umanità. E tutto questo può avvenire solo attraverso un’autentica relazione”, ricorda l’esponente di Compagnia delle Opere. Da qui la provocazione di Casadei: “Paradossalmente in un prossimo futuro potremmo doverci concentrare solo sulla generazione e cura di relazioni autentiche, proficue, di qualità, delegando alle macchine tutto il resto. E la stessa creazione di nuove e più approfondite relazioni potrebbe generare nuove attività e professionalità”.

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