“Il Giubileo ci offre l’opportunità di riscoprire, con immensa gratitudine…il grande dono di speranza che riceviamo dal Signore. La testimonianza più convincente di tale speranza ci viene offerta dai martiri, che, saldi nella fede in Cristo risorto, hanno saputo rinunciare alla vita stessa di quaggiù pur di non tradire il loro Signore. Abbiamo bisogno di custodire la loro testimonianza per rendere feconda la nostra speranza”. Lo ha detto mons. Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola, nell’omelia che ha pronunciato questa mattina per la solennità del patrono San Cassiano.
“Il cuore del giovane Cassiano, di fronte alla bellezza di quello che aveva incontrato nell’incontro con Cristo – ha detto il vescovo -, non lo ha voluto tradire ed ha donato la sua vita. Sono passati tanti secoli ma anche noi siamo fatti così: siamo fatti per questo. Non per una vita dove tutto è scontato e fermo, dove la speranza è come pula portata dal vento, ma un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore”. Il vescovo Mosciatti ha ricordato a questo proposito quanto Papa Leone ha detto ai giovani alla grande veglia dei giovani a Tor Vergata in risposta alla domanda di un giovane: “Noi aspiriamo continuamente a un ‘di più’ che nessuna realtà creata ci può dare; sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere”. “È proprio così”, ha commentato mons. Mosciatti, “permettergli di entrare, perché il cuore si spalanchi e possa scoprire la forza della speranza”. “Il giovane Cassiano – ha quindi concluso il vescovo – ci è testimone, anche oggi, di questo amore che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente. Questo lo ha reso felice e pieno di speranza”.