Il 4 luglio ricorre il centenario della morte di Pier Giorgio Frassati, che sarà canonizzato il 7 settembre 2025. Definito da Giovanni Paolo II “il santo delle otto beatitudini”, il giovane torinese fu modello di vita cristiana e impegno sociale. A Torino tre giorni di celebrazioni: veglie, spettacoli, celebrazioni eucaristiche con il vescovo Farinella di Biella e il card. Repole, tour nei luoghi frassattiani e, sabato 5 luglio, l’inaugurazione di uno spazio espositivo permanente nella ex canonica di Santa Maria di Piazza. Frassati nacque nel 1901 e morì a 24 anni per poliomielite contratta aiutando i poveri. Attivo nella Fuci e nell’Azione Cattolica, visse la carità cristiana come azione sociale e politica: antifascista, promosse riforme universitarie, sostenne un’alleanza tra popolari e socialisti come diga al regime e denunciò le violenze squadristiche. Nel 1923 si dimise dal circolo fucino per protesta contro l’omaggio dei cattolici a Mussolini. Diceva: “Il fascismo esercita la violenza e il popolo è oppresso”. In lui la spiritualità si intrecciava con l’impegno per i più fragili, con la montagna come simbolo di elevazione “verso l’alto”. A Milano, oggi, un convegno promosso dall’Archivio Mario Romani dell’Università Cattolica ricorderà Alfredo e Pier Giorgio Frassati nel contesto dell’Italia liberale e fascista. La sorella Luciana ha dedicato la vita a far conoscere la santità del fratello, giovane amato dai coetanei per autenticità, radicalità evangelica e bellezza di vita.