Giubileo dei giovani: card. Zuppi, “operatori di pace per difendere la vita sempre”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“Essere discepoli di Gesù, operatori di pace in un mondo come questo, per difendere la vita sempre dal suo inizio alla fine, di tutti, senza distinzioni, rivestendo la persona sempre di dignità e cura”. È il mandato del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia per la Professione di fede dei giovani italiani, riuniti in piazza San Pietro per il loro Giubileo. “C’è troppa sofferenza, chi la consolerà?”, si è chiesto Zuppi: “C’è troppo odio, chi lo vincerà? C’è troppa malevolenza, chi insegnerà a guardare e capire il bene nascosto in ognuno? Ci sono troppe armi nelle mani, nei cuori e nella testa delle persone, troppi interessi enormi per venderle e acquistarle, chi li toglierà? C’è troppa vendetta che acceca il cuore, chi la spegnerà? C’è un bambino in mezzo al mare o perduto nel deserto, chi lo salverà? C’è tanta amarissima e atroce solitudine, chi si farà compagnia, visita, protezione? C’è tanta rassegnazione, chi accenderà il cuore di speranza e aiuterà a costruire il futuro? C’è tanta confusione nella mente, chi donerà la sicurezza di un amore che capisce e non possiede? Signore, manda me! Signore manda noi! Signore credo in te e nella forza della tua Parola e ti aiuto io! Signore Tu sei e io sono, come avviene nell’amore”.

 

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