“Questa nostra madre Chiesa grande, senza confini ci è affidata e noi lo siamo a Lei. Prendiamola con noi e amiamola”. È l’invito del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia per la Professione di fede dei giovani italiani, riuniti in piazza San Pietro per il loro Giubileo. “Sentiamoci a casa”, l’altro invito: “È la mia e nostra casa, inadeguati e peccatori come siamo, ma famiglia universale, cattolica, dove tutti, tutti, tutti, siamo accolti come le braccia del colonnato ci stringono e ci definiscono. Sono braccia che la proteggono dal caos del mondo, per insegnarci a vivere il Vangelo e per andare nel mondo pieni di speranza e di pace”. “Al centro non c’è il nostro io. Al centro c’è sempre e solo Cristo, nostra speranza e pace”, il monito di Zuppi: “Cristo che rende l’altro, qualunque esso sia, il mio e nostro prossimo e non un estraneo o un nemico. E se amiamo il prossimo anche lui scoprirà il volto di Cristo nello sconosciuto che si è preso cura di lui e lo ha preso con sé!”.