“Il nuovo rapporto Sofi (Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo), pubblicato da cinque agenzie delle Nazioni Unite, restituisce un quadro con luce e ombre. Nel 2024, il numero di persone che soffrono la fame è sceso a 673 milioni (in un intervallo compreso tra 638 e 720 milioni), pari all’8,2% della popolazione mondiale. Un dato positivo, che accogliamo con favore e che dimostra che la fame si può governare e si può ridurre”. Lo sottolinea, in una nota, Azione contro la fame.
D’altra parte, “occorre considerare che i numeri restano inaccettabili: livelli superiori a quelli pre-pandemici e lontani dal raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030”. Inoltre, “dietro questi numeri si celano anche forti disparità regionali e situazioni allarmanti, in particolare in Africa e nelle aree colpite da conflitti, come Gaza, dove la fame resta una minaccia quotidiana”.
Il rapporto Sofi si basa su una fotografia del 2024 e non include gli effetti dei recenti tagli agli aiuti umanitari da parte di Usaid e di altri governi europei. Uno studio, pubblicato il 1° luglio 2025 sulla rivista scientifica “The Lancet”, lancia un allarme drammatico: senza un’inversione di rotta, entro il 2030 potrebbero morire ogni anno 14 milioni di persone a causa della fame, di cui 4,5 milioni sono bambini sotto i 5 anni.
“La fame non è una tragedia naturale, ma una conseguenza diretta di scelte politiche. Non è il risultato della scarsità, ma dell’inerzia. Quando ancora 673 milioni di persone non hanno abbastanza da mangiare, non possiamo parlare di vero progresso: possiamo solo parlare di fallimento collettivo. Il recente taglio agli aiuti da parte di molti governi è, tra l’altro, una condanna scritta per milioni di persone. Il cibo non è un lusso, è un diritto. Se vogliamo davvero raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, dobbiamo smettere di considerare l’indifferenza un’opzione politica accettabile. Serve più coraggio e più risorse per restituire dignità, non solo calorie”, dichiara Simone Garroni, direttore generale, Azione contro la fame.