Lotta alla mafia: Mattarella, “possano crescere quei valori di legalità e giustizia che soli possono darci un futuro degno”

“Montana e Cassarà, insieme all’agente della scorta Antiochia, simboli dell’impegno dello Stato, vennero uccisi perché la mafia li temeva. Le loro testimonianze di vita sono trasmesse ai più giovani perché possano crescere quei valori di legalità e giustizia che soli possono darci un futuro degno”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 40° anniversario dell’uccisione del commissario di Pubblica sicurezza, Giuseppe Montana, e del vicequestore aggiunto di Pubblica sicurezza, Antonino Cassarà.
“Nel quarantesimo anniversario dell’assassinio del Commissario Giuseppe Montana, che precedette di pochi giorni l’agguato mortale al Vicequestore Antonino Cassarà e all’Agente Roberto Antiochia, la Repubblica si inchina nel loro ricordo”, ha affermato il Capo dello Stato, ricordando che “sono stati servitori dei valori della nostra comunità. Investigatori intelligenti e tenaci, hanno inflitto alla mafia colpi durissimi, contribuendo all’arresto di latitanti pericolosi, alla conoscenza delle strutture criminali, al lavoro istruttorio di magistrati coraggiosi, dei quali furono collaboratori preziosi”. “Giuseppe Montana – ha aggiunto Mattarella – fu tra i costruttori della sezione ‘catturandi’ di Palermo, la cui azione diede colpi decisivi al mito della invulnerabilità dell’organizzazione mafiosa. Antonino Cassarà diede un importante supporto per istruire il Maxiprocesso, che mise a nudo le cosche e portò alla condanna della loro catena di complicità”.

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