Giubileo dei giovani: dal 29 al 31 luglio oltre 2.300 ragazzi da Italia, Francia, Spagna, Venezuela e Usa a Siena, per poi raggiungere Roma

L’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino si prepara ad accogliere oltre 2.300 ragazzi che dal 29 al 31 luglio “invaderanno pacificamente” le città di Siena, Colle di Val D’Elsa e Poggibonsi. Saranno 15 gruppi in arrivo da Italia, Francia, Spagna, Venezuela e Usa, che hanno scelto la città di Santa Caterina come tappa prima di andare a Roma per il Giubileo dei giovani con Papa Leone XIV che si terrà dal 28 luglio al 3 agosto. “Un grande sforzo organizzativo dell’arcidiocesi – si legge in un comunicato – che ha visto coinvolte tutte le istituzioni”: Prefettura, Questura, Provincia di Siena e in particolare i comuni interessati.
“Un lavoro di squadra che ha permesso l’ospitalità in sicurezza nelle scuole e nelle palestre. Oltre 60 i volontari coinvolti nell’organizzazione e nell’assistenza ai pellegrini, due le segreterie organizzative a Siena presso il palazzo arcivescovile e a Montarioso presso il centro pastorale”. Il momento centrale sarà il 30 luglio, alle ore 21, la messa presieduta in piazza del duomo a Siena dal card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa- Montalcino. “Ma grazie alla collaborazione con l’Opera della Metropolitana di Siena e con l’organizzazione di Opera Laboratori ai ragazzi è stata offerta anche la possibilità di conoscere i tesori d’arte e di spiritualità della città”. Dal 28 al 30 luglio è in programma un “Pellegrinaggio urbano” dedicato al percorso cateriniano, che partirà dalla basilica di San Domenico per poi proseguire verso la casa-santuario di santa Caterina, scendere fino alle Fonti di Fontebranda e risalire dal Costone, fino a raggiungere piazza Duomo passando per la scalinata di piazza San Giovanni”.
“Ancora una volta le nostre città – spiega il card. Lojudice – hanno aperto idealmente le porte per accogliere questi pellegrini speciali con uno vero spirito di collaborazione di rete. Ognuno ha fatto la sua parte consentendoci di dare una bellissima immagine delle nostre comunità: accoglienti e solidali”. “Ma il mio grazie va a tutti i primi cittadini delle due diocesi che mi sono state affidate – aggiunge il cardinale – perché già a ottobre dello scorso anno, tutti indistintamente, avevano dato pieno sostegno a questo progetto di accoglienza. Un segno di vera sinodalità dove ognuno, per le proprie competenze, fa la propria parte per raggiungere un obiettivo comune”.

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