Gaza: Teofilo III (greco ortodosso), “essere a Gaza è un dovere sacro”

“Una potente espressione di unità ecclesiale e di solidarietà fraterna di fronte all’aggravarsi della sofferenza umana nella Striscia”: così il patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme definisce la visita di solidarietà in corso a Gaza del patriarca greco-ortodosso, Teofilo III e del card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. Il patriarcato greco ortodosso ricorda che questa visita a Gaza, dopo l’attacco di ieri alla parrocchia latina, arriva sulla scia dei ripetuti assalti ai luoghi santi cristiani della Striscia: il bombardamento dell’Ospedale Battista il 17 ottobre 2023; il bombardamento alla chiesa di San Porfirio il 19 ottobre 2023; l’attacco a colpi di arma da fuoco contro i fedeli nella chiesa della Sacra Famiglia il 16 dicembre 2023. Fino all’attacco di ieri che ha anche causato una significativa distruzione del complesso parrocchiale e ha privato molte persone con bisogni speciali dell’accesso ad attrezzature mediche salvavita e insostituibili. Alla luce del disastro umanitario in corso a Gaza, il Patriarca Teofilo III ha chiesto “un cessate il fuoco immediato, completo e permanente”. Ha esortato “la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità etiche e umanitarie nei confronti dei civili innocenti che continuano a pagare un prezzo insopportabile in una guerra spietata”. Teofilo III ha, inoltre, riaffermato che la Chiesa ortodossa, “spinta dalla sua fede incrollabile, rimane salda nella sua sacra missione di essere presente, spiritualmente e umanamente, in tempo di guerra. Tale presenza – ha detto – è un obbligo religioso e morale, un dovere sacro, che non sarà abbandonato. L’opera della Chiesa tra i feriti, i lutti e gli sfollati è una continuazione diretta degli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo, che ci chiama alla misericordia, all’accompagnamento e al servizio di tutte le persone senza discriminazione”. “Non veniamo da lontano – ha concluso il patriarca greco ortodosso -. Noi siamo di questa terra, dei suoi dolori, della sua gente e della sua perseveranza. La Chiesa è qui per accompagnare, guarire e riaccendere la speranza nei cuori schiacciati sotto il peso di questa devastante atrocità in corso”.

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