Gaza: il card. Pizzaballa resterà a Gaza fino a domenica per completare le visite alle famiglie e coordinare la distribuzione degli aiuti

(Foto Lpj)

Il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, dovrebbe restare a Gaza fino a domenica, dando così seguito alla sua visita alla parrocchia latina della Sacra Famiglia, attaccata ieri dall’esercito israeliano, con un bilancio di tre morti e una decina di feriti, due dei quali in gravi condizioni. Domani e domenica il cardinale completerà le visite alle famiglie, incontrerà i team della Caritas e verificherà che il processo per l’invio e la distribuzione degli aiuti umanitari sia correttamente definito e avviato. È quanto fa sapere il Patriarcato latino al termine della visita di solidarietà odierna, effettuata dal card. Pizzaballa insieme al patriarca greco-ortodosso, Teofilo III. I Patriarchi, accompagnati dai membri della delegazione ecclesiastica, riferisce il Patriarcato latino, “sono stati ricevuti al confine dai parroci delle comunità ortodossa e latina, che li hanno accompagnati per tutta la giornata. La visita è iniziata presso il complesso della chiesa della Sacra Famiglia, dove i Patriarchi hanno incontrato le famiglie che vi hanno trovato rifugio. Hanno offerto le condoglianze, trasmesso incoraggiamento pastorale e constatato personalmente i danni subiti dalla chiesa durante il recente attacco”. Dalla parrocchia latina a quella non distante greco-ortodossa di San Porfirio, dove “la delegazione è stata accolta dal vescovo Alessio. I Patriarchi hanno incontrato gli sfollati ospitati nel complesso, offrendo loro parole di conforto e solidarietà”. Altra tappa della visita, sempre secondo il Patriarcato latino, è stata all’ospedale battista Al-Ahli Arab. Qui i Patriarchi “sono stati informati sulla grave situazione umanitaria e sulle urgenti esigenze mediche che affliggono la popolazione”. Il Patriarcato latino ringrazia il Signore “per la grazia di questa visita e ribadisce il suo fermo impegno a stare al fianco del popolo di Gaza nella sua sofferenza. Continuiamo a pregare per una rapida fine della violenza, per la guarigione di tutti i feriti e per il ripristino della pace e della dignità umana”.

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