Anche nella provincia di Modena diversi amministratori hanno sottoscritto l’adesione alla Rete di Trieste. Questa mattina la presentazione nel corso di una conferenza stampa durante la quale i promotori hanno sottolineato che “non vogliamo intervenire sul sistema dei partiti ma rilanciare la partecipazione, cambiando il modo di fare politica. Ci siamo ormai abituati a una politica dello scontro e dell’insulto, crediamo sia fondamentale recuperare la dimensione del dialogo e la costruzione di reti fra chi opera nelle istituzioni e fra le istituzioni e la società”, si legge in una nota. L’obiettivo è quello di “provare a modificare lo stile e l’agenda politica del Paese, dimostrando che ci possono essere temi condivisi anche fra diversi schieramenti. Pensiamo che i cattolici possano tornare davvero protagonisti del dibattito pubblico in Italia, attraverso amministratori capaci di rimettere al centro i bisogni delle persone e delle comunità”. La Rete modenese promuoverà a settembre un incontro regionale tra tutti gli amministratori locali aderenti o interessati alla Rete, per riflettere insieme “su come tradurre questi temi in Emilia-Romagna, con idee concrete, operative”. “Partendo da quel giacimento di proposte generato dalla Settimana Sociale di Trieste, con il lavoro di oltre mille delegati, che nelle ultime settimane sono finalmente state restituite. Per metterle a terra. Insieme”, si legge nella nota.