Sabato 14 giugno si aprirà il Giubileo dello sport che si concluderà la mattina di domenica 15 con la messa presieduta da Papa Leone XIV in piazza san Pietro. Nel pomeriggio di sabato, dopo il convegno “Lo slancio della speranza” promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione all’Auditorium Augustinianum, si terrà il pellegrinaggio da Piazza Pia alla Porta Santa della basilica di san Pietro, aperto dalla Croce degli sportivi che ha visto la luce a Londra, durante le Olimpiadi 2012, quando l’arcidiocesi cattolica di Westminster ebbe l’idea di creare un punto di riferimento spirituale per gli atleti, i tifosi e tutto il mondo dello sport, e scelse una croce di legno molto semplice. Una croce che nel 2016 venne passata all’arcidiocesi di Rio de Janeiro e poi, saltando Tokyo – un’edizione olimpica un po’ sacrificata causa Covid – approdò a Parigi 2024 dove venne collocata nella cappella degli sportivi della chiesa della Madeleine. “Portata già a Roma, in occasione del Giubileo – annuncia in un’intervista al Sir Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana, la polisportiva ufficiale della Santa sede posta sotto l’egida del Dicastero per la Cultura e l’Educazione – la Croce verrà consegnata dall’arcidiocesi di Parigi e dalla Conferenza episcopale francese ad Athletica Vaticana alla presenza del cardinale prefetto del Dicastero, José Tolentino de Mendonça”. Ma la Croce si prepara a partecipare anche a Milano-Cortina 2026: “La consegneremo loro in un secondo momento, probabilmente dopo l’estate”, dice il presidente di Athletica Vaticana alla quale la Croce ritornerà, una volta conclusi i Giochi invernali, in attesa di partire per Los Angeles 2028 “in una sorta di passaggio di testimone spirituale da un continente all’altro di grande valenza simbolica”.