“Nel 2024 gli italiani hanno speso circa 160 miliardi di euro in giochi d’azzardo. Una cifra che fotografa un fenomeno radicato e sempre più in espansione”. La denuncia viene dalla rivista Scarp de’ tenis, promossa dalla Caritas, che dedica il servizio di copertina del nuovo numero al problema-azzardo. “Più di 50 tipi di lotterie istantanee, oltre 300mila slot machine diffuse sul territorio, la possibilità di scommettere ogni giorno su migliaia di eventi sportivi, reali e virtuali”, scrive il direttore, Stefano Lampertico, nell’editoriale. “Le occasioni per giocare sono ovunque, come raccontiamo nel servizio di copertina. Dietro queste cifre incredibili si nasconde il lato oscuro della dipendenza patologica dal gioco. Secondo le stime più recenti, sono più di un milione e mezzo gli italiani con comportamenti problematici legati al gioco. Si comincia per noia o per tentare la fortuna, attratti dal jackpot. E facilmente si entra in un meccanismo che genera isolamento, dipendenza, depressione. Una trappola. E attenzione, le possibilità per scommettere sono ovunque, spesso mascherate da intrattenimento. Pensate ai pacchi della sera, prima del Tg. L’azzardo, il profumo dei soldi, il miraggio di una vincita facile e milionaria. Nel giornale raccontiamo la storia di Rosanna e suo marito, da mani nei capelli. Al nostro Paolo Brivio, che l’ha incontrata, dice: ‘In certi momenti vorrei vedere mio marito morto’. È una storia di milioni di euro giocati e persi. Di debiti sconsiderati. Di interdizioni da 12 casinò italiani, sloveni e croati. Di password carpite e autoesclusioni da piattaforme di gioco italiane. Di fallimenti di aziende e detenzioni domiciliari”. Lo scorso anno gli italiani hanno dunque giocato per le varie forme di azzardo legale tra i 158 e i 160 miliardi di euro. “In pratica, più di quanto speso per cibo, beni necessari o per le cure mediche”.
Scarp giugno è già in vendita sulla piattaforma shop.scarpdetenis.it e dal fine settimana sarà in strada e davanti alle parrocchie per tutto il mese di giugno. Nel giornale appare l’intervista alla partigiana Sandra Gilardelli, storica volontaria dei servizi Caritas per le persone senza dimora. Quindi una inchiesta sulle mine antiuomo: “Molti Paesi stanno uscendo dalla convenzione di Ottawa e sono pronti a ripartire con produzione e commercializzazione”.