Nuovo rapporto dell’Unicef, sull’impatto che l’ultima guerra in Libano ha avuto sulla vita dei bambini, i cui effetti continuano a influire anche dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco a novembre 2024. Dal Rapporto (dati riferiti a gennaio 2025) emerge che “il 72% dei caregivers ha dichiarato che i propri figli erano ansiosi o nervosi durante la guerra e il 62% che erano depressi o tristi; il 45% delle famiglie è stato costretto a tagliare le spese per la salute; il 31% delle famiglie non disponeva di acqua potabile a sufficienza; il 33% delle famiglie non aveva accesso ai farmaci necessari per i propri figli; il 22% delle famiglie non disponeva di una fonte di riscaldamento per l’inverno; il 30% delle famiglie ha tagliato spese per l’istruzione per potersi permettere i beni di prima necessità”. “La guerra ha avuto un impatto sconvolgente sui bambini, colpendo quasi tutti gli aspetti della loro vita: la loro salute, la loro istruzione e, infine, il loro futuro”, ha dichiarato Akhil Iyer, rappresentante dell’Unicef in Libano. “I bambini libanesi hanno bisogno di un sostegno urgente per guarire, ricostruire le loro vite e sopravvivere agli impatti più duraturi di questa crisi”. L’indagine ha mostrato un quadro allarmante sulla nutrizione dei bambini, in particolare nelle aree densamente popolate dei governatorati di Baalbeck-Hermel e Bekaa, ripetutamente bersagliate da attacchi aerei. L’Unicef ricorda che “a Baalbeck-Hermel, più della metà (51%) dei bambini di età inferiore ai 2 anni si trova in condizioni di grave povertà alimentare. I bambini sono considerati in grave povertà alimentare se consumano due o meno degli otto gruppi alimentari chiave”. Una scarsa nutrizione e una frequenza insufficiente dei pasti, spiega l’organizzazione umanitaria, bloccano la crescita e lo sviluppo cognitivo dei bambini e aumentano il rischio di soffrire di malnutrizione potenzialmente letale. Il conflitto ha inoltre aggravato la difficile situazione dell’istruzione in Libano, che aveva già lasciato fuori dalla scuola oltre 500.000 bambini dopo anni di crisi economiche, scioperi degli insegnanti e l’impatto del Covid-19. Anche con il cessate il fuoco, la frequenza scolastica rimane bassa. Al momento dell’indagine, il mese scorso, oltre il 25% dei bambini era ancora fuori dalla scuola, rispetto al 65% durante la guerra. Molti bambini non possono frequentare la scuola a causa di barriere finanziarie. “Questi dati forniscono prove innegabili della necessità di agire subito. Il Libano deve ricevere l’aiuto necessario per ripristinare infrastrutture e servizi vitali, assicurando che i bambini abbiano un futuro a cui guardare”, dichiara l’Unicef che chiede “a tutte le parti di rispettare i termini del cessate il fuoco e di collaborare con la comunità internazionale per sostenere la pace e garantire un futuro più luminoso per i bambini”. Al nuovo Governo del Paese Unicef chiede di “mettere i diritti e i bisogni dei bambini in cima all’agenda delle riforme e della ripresa”. L’Unicef invita la comunità internazionale a sostenere i bambini del Libano e a contribuire all’appello per il 2025 di 658,2 milioni di dollari per fornire assistenza salvavita a 2,4 milioni di persone in tutto il Paese.