“Lungo una via di Parma, una signora mi saluta, con un cenno e un ‘eccellenza’ sussurrato sotto il peso di due buste piene di spesa natalizia. ‘Buon Natale’ mi viene spontaneo. ‘Il Natale, che fatica’ lei continua; mi volto, ma ormai non posso più aggiungere niente. Allungo il passo e la domanda mi rimane: ‘Perché?’. Scarto la verità etimologica: Natale, vale la pena ricordarlo, significa “nascita”. Non ho la capacità di immaginare la fatica di una madre per mettere al mondo il suo bambino. E anche di chi le sta attorno. Ma non è questa la risposta. Mi piacerebbe lo fosse. Riconoscerebbe il Natale per quello che è: una vita nuova che viene, il Verbo che si fa carne”. Si apre con questo racconto l’editoriale del vescovo di Parma, mons. Enrico Solmi, pubblicato sull’ultimo numero di “Vita Nuova” nell’imminenza del Natale.
“Il pensiero – prosegue il presule – scivola nell’ovvio: i regali, i pranzi da preparare e, a volte, da sostenere tra le generazioni, i parenti che si incontrano solo lì, le ferite relazionali che si sono infettate o i lividi di traumi che fanno male solo a pensarli”. “Fatica, ma anche opportunità di moderarci nelle cose e regalare relazioni rinnovate per quanto è possibile”, osserva il vescovo, aggiungendo: “Il pensiero spazia al mondo, mentre in duomo passo davanti alla Cappella dei caduti, con i nomi dei bambini di Gaza e gli occhi pieni di distruzione”. “Che fatica mettere insieme il Natale con la morte perpetrata per cattiveria da chi si reputa onnipotente facendo la guerra o di chi millanta di disfarla con parole arroganti di un ‘io’ gonfiato”, rileva mons. Solmi, ricordando che “proprio qui nasce il Bambino. E il cuore e le Nazioni gli devono fare posto sostenendo la ‘luce’ che le ‘tenebre’ non accolgono”. “Allora il Natale è proprio una grande fatica”, riprende il vescovo: “Forse il mio pensiero sta andando lontano e scivola via dalla vita concreta che ha fatto dire alla signora: ‘Che fatica!’. Forse. Ma una domanda fiorisce: la speranza è concreta? Lo può diventare? È concreto Dio che si fa uomo? Cosa porta oggi? Il Bambino che nasce, come ogni bambino, è un punto luce che apre al domani, che non è più del tutto buio”. “Sì, una speranza concreta, da Chi è la Speranza”, ammonisce mons. Solmi. “‘Che fatica il Natale!’, ma ‘che Speranza’ fa nascere questa nascita”, conclude il vescovo.