Natale 2025: mons. Intini (Brindisi), “educare e dare corpo concretamente alla pace”

“Vogliamo creare nelle nostre comunità spazi di dialogo, di incontro, di accoglienza, di integrazione per educare e dare corpo concretamente alla pace, perché siamo convinti che la pace è possibile!”. È l’esortazione espresso dall’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Giovanni Intini, nel messaggio di auguri natalizi alla diocesi.
“La pace – osserva il presule – non va intesa solo in senso politico e mondano, ma è collegata alla buona volontà di Dio: agli uomini oggetto della benevolenza di Dio, del suo amore misericordioso e fedele, e dunque, il suo piano si compie nel discernimento dell’uomo”. “La pace donata da Dio ha bisogno di essere scoperta come accoglienza consapevole del dono divino agli uomini”, avverte mons. Intini, secondo cui “perché la pace sia vera, duratura, sincera, c’è bisogno di riaprire la terra al cielo; estromettere il cielo dagli affari della terra ha ridotto la terra a un campo di battaglia sul quale ogni giorno si affrontano a duello gli interessi personali dei più forti, dei signori della guerra, e le conseguenze sono a carico dei poveri, indifesi, che considerati scarto possono essere sacrificati come male minore o come errore di valutazione dell’intelligenza artificiale a servizio della morte”. “I tentavi, più o meno scenografici e pubblicitari che hanno caratterizzato la ricerca della pace in questi ultimi tempi hanno ignorato il cielo e si sono concentrati nella ricerca di equilibri umani per conservare il potere assoluto sulla terra e sui suoi abitanti, considerati non nella loro dignità ma come massa umana da sacrificare all’occorrenza, alla realizzazione di progetti strategici dettati da esigenze superiori”, prosegue l’arcivescovo, che evidenzia come “non ci possono essere negoziati, trattati, piani di pace che possano prescindere dal rispetto della dignità umana, dalla costruzione della giustizia, della libertà e della verità e dal giusto e adeguato progresso integrale e sostenibile per tutti”. “La spartizione dei territori, anche in base alle risorse del sottosuolo, da parte dei moderni imperi e degli aspiranti tali, ha riportato indietro le lancette della storia e sta gradualmente dissolvendo il paziente e sapiente lavoro che era stato fatto all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale; l’individualismo – rileva mons. Intini – sta diventando modello politico, fondato sul riarmo e sul potere economico, per affermare la propria potenza e intimorire l’avversario”. Ma, ammonisce l’arcivescovo, “il grande garante dell’umanità è Dio! Il grande garante della pace è Dio! La storia ci ha dimostrato che non è Dio a nuocere all’uomo, quanto l’uomo, ubriaco e infatuato della sua potenza, al punto di credersi Dio, che nuoce a sé stesso e ai suoi simili”. “A tutti, amiche e amici, donne e uomini che Dio ama – conclude – auguro un Natale di pace, con l’auspicio che nel tempo che si aprirà davanti a noi finalmente, lo Spirito del Signore susciti una umanità che sia germoglio di pace”.

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