“La pace di Gesù inizia con la conversione personale e la riconciliazione interiore di ogni uomo”. Lo scrive S.B. Claudiu Lucian Pop, il nuovo capo della Chiesa greco-cattolica romena, nella sua lettera pastorale per Natale. “Lo spettro delle armi nucleari incombe nuovamente sul mondo, le guerre ibride ci terrorizzano e la sicurezza della vita sembra essere seriamente minacciata. Eppure, anche se siamo tentati di credere che il pericolo provenga esclusivamente dai conflitti visibili che ci circondano, questi non sono che la punta dell’iceberg di lotte più profonde: le guerre che si combattono nel cuore degli uomini”, spiega l’arcivescovo maggiore. Il primo passo da fare, aggiunge S.B. Pop, e guardare noi stessi e quelli intorno a noi e “iniziare a seminare la pace dove regnano la discordia e l’odio”: “Partiamo da noi stessi, con gesti concreti di perdono e con il coraggio di chiedere perdono, davanti a Dio e agli uomini”. L’arcivescovo incoraggia, infine, i fedeli ad accogliere il Bambino Gesù con sincerità, perché così “il cuore è riconciliato e diventa capace di dimostrare che la delicatezza e la generosità dell’amore sono più forti della violenza del male”. Il presule ricorda anche gli eventi che hanno segnato la Chiesa greco-cattolica romena nel 2025: la dipartita del card. Lucian Muresan e le celebrazioni – in Romania, a Parigi e nella Sistina –, dedicate alla memoria del beato card. Iuliu Hossu, martire del comunismo.