Leone XIV: sacerdozio non è “leadership esclusiva”, serve “stile sinodale”

“Il rapporto con il vescovo, la fraternità con gli altri presbiteri, il rapporto con i fedeli laici”. Sono le tre coordinate dell’identità sacerdotale, raccomandate dal Papa nella lettera apostolica “Una fedeltà che genera futuro”. “Anziché primeggiare o concentrare tutti i compiti in se stessi”, i preti “devono scoprire con senso di fede i carismi, sia umili che eccelsi, che sotto molteplici forme sono concessi ai laici”. In questo campo, per Leone XIV, “c’è ancora tanto da fare”: per questo è necessario che “in tutte le Chiese particolari si intraprendano iniziative adeguate perché i presbiteri possano familiarizzare con lo stile sinodale di Chiesa, a ogni livello, in particolare nell’ambito della formazione iniziale e permanente dei sacerdoti”. No, allora, al modello di sacerdozio come “una leadership esclusiva, che determina l’accentramento della vita pastorale e il carico di tutte le responsabilità affidate a lui solo, tendendo verso una conduzione sempre più collegiale, nella cooperazione tra i presbiteri, i diaconi e tutto il Popolo di Dio, in quel vicendevole arricchimento che è frutto della varietà dei carismi suscitati dallo Spirito Santo”.

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