Leone XIV: no a “mentalità efficientista, quietismo e personalismo”, vigilare su “esposizione mediatica”

“Mentalità efficientista” e “quietismo”. Sono queste, per il Papa, le due tentazioni opposte da cui i preti devono guardarsi “nel nostro mondo contemporaneo, caratterizzato da ritmi incalzanti e dall’ansia di essere iperconnessi, che ci rende spesso frenetici e ci induce all’attivismo”. Nella lettera apostolica “Una fedeltà che genera futuro”, Leone XIV mette in guardia inoltre da “ogni personalismo e ogni celebrazione di se stessi, nonostante l’esposizione pubblica cui talvolta il ruolo può obbligare”. In questo contesto, “l’esposizione mediatica, l’uso dei social network e di tutti gli strumenti oggi disponibili va sempre valutato sapientemente, assumendo come paradigma del discernimento quello del servizio all’evangelizzazione”. “In ogni situazione, i presbiteri sono chiamati a dare una risposta efficace, tramite la testimonianza di una vita sobria e casta, alla grande fame di relazioni autentiche e sincere che si riscontra nella società contemporanea”, l’altra indicazione di rotta per una “rinnovata Pentecoste vocazionale nella Chiesa”, perché “non c’è futuro senza la cura di tutte le vocazioni”.

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