Stati generali natalità: Mattarella, “società invecchia, i giovani sono pochi” generando “squilibri sociale, del sistema di welfare e di quello economico-occupazionale”

(Foto Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“La nostra società invecchia – e va ascritto, come è stato ricordato poc’anzi, come un successo che aumentino i tempi della vita, ma, al tempo stesso, non si rigenera, o lo fa soltanto parzialmente. I giovani sono pochi. Come mai è avvenuto nella storia passata, salvo forse soltanto dopo guerre devastanti e per aree specifiche. Inoltre, con disallineamenti che fanno riflettere”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo questa mattina alla V edizione degli Stati generali della natalità presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma.
“Per secoli, se non per millenni, vi è stato uno stretto rapporto tra le risorse di un territorio e l’incremento della popolazione, così come i millenari fenomeni migratori si sono nutriti, fin dall’antichità, di questo rapporto”, ha osservato il Capo dello Stato, aggiungendo che “oggi, appare addirittura capovolto, contraddittorio: laddove i consumi privati appaiono più alti, si riscontra minore generatività. Una constatazione che induce a riflettere sui valori che possono caratterizzare i vari consorzi umani alle diverse longitudini”. “Gli effetti strutturali degli squilibri sono noti su tutti i terreni: quello sociale, del sistema di welfare; quello economico-occupazionale”, ha proseguito Mattarella, ammonendo: “Sono questioni che attengono anzitutto ai beni immateriali della comunità, al suo grado di civiltà, di coesione sociale”.

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