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Spagna: relazione sul Paese iberico. In aumento giovani “non credenti” e pluralismo religioso. Crollano i matrimoni in chiesa

Questa settimana è stato presentato a Madrid il “Rapporto Spagna 2025” elaborato dalla cattedra “José María Martín Patino” dell’Università Pontificia Comillas. Nel documento l’ateneo gesuita traccia un ritratto della Spagna odierna, che va dalla “precarietà esistenziale dei giovani, alla sfida demografica e all’immigrazione, fino alla secolarizzazione della società”, secondo quanto riportato nella pagina web dell’ente accademico. Lo studio rivela che la Spagna sta vivendo la “terza ondata di secolarizzazione dall’inizio del XX secolo”, caratterizzata dall’allontanamento dal cattolicesimo e dall’aumento del pluralismo religioso. Tra le principali indicazioni che si leggono nel rapporto vi è l’aumento delle persone “non credenti”: la percentuale di persone che si dichiarano “senza religione” è triplicata in due decenni, passando dal 13,2% nel 2000 al 40% nel 2024 e raggiungendo il 60% tra i giovani. Anche la fiducia della società civile spagnola nella Chiesa cattolica è scesa di quasi 10 punti tra il 1999 e il 2017, passando dal 41,76% al 32,89%. Secondo il rapporto, i cattolici praticanti si stabilizzano attualmente intorno al 15-20%, mentre i matrimoni religiosi crollano: dal 76% nel 2000 al 19% nel 2022. Parallelamente, cresce il pluralismo religioso: le minoranze rappresentano già il 10% della popolazione, con 2,2 milioni di musulmani e 1,5 milioni di cristiani protestanti e ortodossi.

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