Nell’ultimo giorno di plenaria a Strasburgo, il Parlamento europeo ospita un dibattito sugli esiti della Cop30, la Conferenza per il Clima che si è recentemente svolta a Belém, in Brasile, e a cui l’Eurocamera ha preso parte con una delegazione istituzionale. A parlare in emiciclo è Wopke Hoekstra, commissario Ue delegato al Clima, che sintetizza così l’esito della Cop: “Passi avanti importanti, ma sarebbe stato meglio ottenere di più”. Il bicchiere è mezzo pieno in relazione alle risorse sbloccate “in particolare per i più poveri” e alle aperture sul fronte del Cbam, il regolamento Ue sulle emissioni di carbonio. “Ma se poi guardiamo ai numeri e a ciò di cui il mondo ha effettivamente bisogno in termini di mitigazione e adattamento – precisa Hoekstra – è altrettanto evidente che sarebbe stato meglio fare di più”. Un’occasione sprecata innanzitutto per la riduzione delle emissioni nocive e la transizione verde: “È presente un chiaro focus sulla transizione dall’uso dei combustibili fossili” anche se – riconosce il commissario – la “resistenza di un gruppo piuttosto numeroso” (di Stati, ndr) ha fatto saltare la proposta di una roadmap puntuale così come proposta dalla presidenza brasiliana. “E questo, naturalmente, è un peccato”, commenta Hoekstra, sostenendo che “sarebbe servita più concretezza e più chiarezza per avere un riferimento esplicito ai combustibili fossili”. Bicchiere mezzo pieno invece sul tema dell’adattamento, “un chiaro successo” secondo il commissario l’aver triplicato i fondi destinati al sostegno dei più vulnerabili in termini di resilienza alle calamità ambientali e climatiche.