“Sono lieto di iniziare dal vostro Paese i viaggi apostolici del mio pontificato, dal momento che questa terra è legata inscindibilmente alle origini del cristianesimo e oggi richiama i figli di Abramo e l’umanità intera a una fraternità che riconosca e apprezzi le differenze”. È il saluto del Papa alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico, destinatari del suo primo discorso in Turchia, prima tappa del suo primo viaggio apostolico internazionale. “La bellezza naturale del vostro Paese ci sollecita a custodire la creazione di Dio”, l’omaggio di Leone XIV, nel discorso in inglese: “Più ancora, la ricchezza culturale, artistica e spirituale dei luoghi che abitate ci ricorda che nell’incontro fra generazioni, tradizioni e idee diverse prendono forma le grandi civiltà, nelle quali sviluppo e sapienza si compongono in unità”. “È vero, il nostro mondo ha alle spalle secoli di conflitti e attorno a noi esso è ancora destabilizzato da ambizioni e decisioni che calpestano la giustizia e la pace”, l’analisi del Papa: “Tuttavia, davanti alle sfide che ci interpellano, essere un popolo dal grande passato rappresenta un dono e una responsabilità”.