Bolivia: diocesi di El Alto conferma “tolleranza zero” su abusi e massima collaborazione con autorità competenti, dopo caso che ha coinvolto un catechista, subito allontanato

Forte clamore mediatico, in Bolivia, in seguito alla denuncia di una presunta situazione di abuso contro un adolescente di 14 anni da parte di un catechista, già allontanato da ogni servizio, in una parrocchia della diocesi di El Alto. Ieri, in una conferenza stampa, tenuta dal vescovo, mons. Giovani Arana, è stato letto un comunicato, nel quale si esprime “profonda preoccupazione e la condanna assoluta di ogni forma di violenza che colpisca l’infanzia e la gioventù della nostra città. Allo stesso modo, esortiamo le autorità pubbliche legate a questa indagine ad agire con responsabilità nella diffusione delle informazioni, evitando di rilasciare dichiarazioni affrettate o prive di supporto verificabile che possano distorcere la percezione pubblica e ostacolare il giusto processo”.
Il vescovo precisa che “nessun membro della diocesi ha avuto l’intenzione di insabbiare i fatti; al contrario, la loro azione è stata orientata a presentare la denuncia affinché fosse gestita in modo adeguato e si procedesse secondo le procedure legali stabilite”. La diocesi di El Alto, ripercorrendo nei dettagli la vicenda, conferma il proprio “impegno per la tolleranza zero verso qualsiasi situazione di abuso, cercando la protezione della vita e dell’integrità, specialmente per quanto riguarda l’infanzia e l’adolescenza, creando ambienti sani e sicuri nell’ambito di una politica di prevenzione. Confidiamo che le autorità competenti condurranno un’indagine responsabile, imparziale e in linea con la normativa vigente”. Conclude il vescovo: “Reiteriamo la nostra piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti affinché l’indagine proceda con trasparenza e imparzialità, e i fatti siano chiariti con celerità, dando priorità in ogni momento al benessere e alla protezione della vittima”.

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