Panama: mons. Ulloa dopo i femminicidi che hanno scosso il Paese, “non si può tacere davanti a sangue innocente. Ferita sociale che chiede giustizia e conversione”

(Foto arcidiocesi di Panama)

Mons. José Domingo Ulloa Mendieta, arcivescovo di Panama, ha alzato la voce, durante l’omelia domenicale, contro il crescente flagello della violenza domestica e dei femminicidi che affliggono il Paese. “Il Vangelo non può tacere di fronte al sangue innocente. Essere missionari di speranza implica anche essere missionari di giustizia, costruttori di una società in cui nessuna donna teme per la propria vita”, ha sottolineato, in riferimento alla Giornata missionaria mondiale. La settimana scorsa due giovani donne sono state brutalmente assassinate, una delle quali in pieno giorno, in un luogo pubblico, dal suo ex compagno. Fatti che hanno suscitato viva eco nel Paese.
L’arcivescovo ha riconosciuto: “Come società, abbiamo fallito”, non essendo stati in grado di educare al rispetto, all’uguaglianza e alla dignità della persona, permettendo il persistere di una cultura machista che alimenta la falsa idea che l’altro, e in particolare la donna, possa essere trattato come una proprietà. “Questa mentalità – ha detto – contraddice il Vangelo, nessuno appartiene a nessuno, ogni vita è sacra e merita assoluto rispetto”.
Mons. Ulloa ha sottolineato che la violenza domestica non è una questione privata, ma una ferita sociale che distrugge le famiglie, ferisce le comunità e spegne vite innocenti, e che richiede giustizia e conversione. E ha insistito sull’urgenza di politiche statali chiare e coerenti: “La violenza non si risolve nascondendo i dati, ma affrontandola con verità, determinazione e solidarietà. Panama ha bisogno di statistiche affidabili che orientino politiche pubbliche reali ed efficaci”.

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