Salute: Ospedale Bambino Gesù, impiantata “clessidra” salva-cuore su cinque pazienti

Foto Ospedale Bambino Gesù/SIR

La “clessidra” per il cuore, un innovativo dispositivo salvavita destinato a pazienti con gravi cardiopatie congenite, è stata impiantata dai cardiologi interventisti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma su 5 pazienti di età compresa tra i 15 e i 40 anni, affetti da tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita che colpisce la parte destra del cuore. Si tratta dei primi interventi in Europa realizzati dopo l’ottenimento del marchio Ce. Il dispositivo (Alterra Adaptive Prestent), è composto da uno stent metallico autoespandibile, a forma di clessidra, progettato per ridurre il diametro dell’efflusso destro dilatato, e da una valvola polmonare standard inserita all’interno dello stent. Questa tecnologia consente di trattare dilatazioni dell’efflusso destro fino a 42-44 mm, contro i 29 mm gestibili con i dispositivi tradizionali. Inoltre, mentre le valvole biologiche richiedono sostituzioni periodiche a causa del deterioramento, la componente metallica della “clessidra” è duratura e permette, nel futuro, l’inserimento di ulteriori nuove valvole per via emodinamica senza interventi chirurgici invasivi. Il dispositivo era già stato impiantato a giugno 2023 per uso compassionevole su una ragazza di 21 anni.
“Questa procedura mininvasiva consente di evitare l’intervento chirurgico a cuore aperto in soggetti particolarmente fragili a causa della loro storia clinica, riducendo così i rischi e migliorandone la qualità della vita. I pazienti possono essere dimessi dopo appena 2-3 giorni”, spiega Gianfranco Butera, responsabile dell’unità di Cardiologia interventistica del Bambino Gesù. Durante gli interventi sono stati presenti specialisti provenienti da centri europei di eccellenza come Dublino, Monaco e Varsavia.

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