Il 18 gennaio, a Fossoli di Carpi, davanti alla chiesa madre, nel luogo dell’assassinio avvenuto il 15 gennaio 1946, l’arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, mons. Erio Castellucci, inaugurerà (ore 18) un cippo in memoria di don Francesco Venturelli, martire e Medaglia d’oro al Valor Civile. Lo rende noto il settimanale diocesano “Notizie” di Carpi che dedica un editoriale alla figura del sacerdote, parroco di Carpi dal 1935 e addetto dal 1942 all’assistenza dei prigionieri del campo di concentramento di Fossoli, utilizzato dalla Repubblica Sociale Italiana, e quindi dalle SS, come principale campo di concentramento e transito per la deportazione in Germania di ebrei e oppositori politici. Don Venturelli, si legge nell’editoriale, che richiama un prossimo libro a lui dedicato, “fu un prete fedele, dinamico e schietto per tutta la vita. La sera in cui fu assassinato era consapevole che, almeno da tre mesi, pendeva su di lui un pericolo di morte. Pochi giorni prima della morte gli tagliarono ripetutamente le gomme della bicicletta e lo esortarono a non diffondere un periodico inviso a una parte dei partigiani. In novembre aveva dato perfino indicazioni sulla sua futura tomba nella parte del cimitero più vicina all’altare della Madonna”. “Erano tempi di violente contrapposizioni sociali e politiche e non pochi furono i sacerdoti emiliani uccisi per palese odio anticlericale” ricorda il Gruppo Scintilla di Carpi che è stato il promotore di una raccolta di centinaia di firme per chiedere a mons. Castellucci il riconoscimento del martirio di don Venturelli. Domenica 19 gennaio, nella cattedrale di Carpi (ore 18), mons. Gildo Manicardi, vicario generale della diocesi, celebrerà una messa in memoria di don Venturelli e per la pace nel mondo.