Sinodo: Instrumentum laboris, “la Chiesa ha bisogno di trasparenza”, non solo come antidoto “agli scandali finanziari e agli abusi sessuali”

“Una Chiesa sinodale ha bisogno di cultura e pratica della trasparenza e del rendiconto (accountability), che sono indispensabili per promuovere la fiducia reciproca necessaria per camminare insieme ed esercitare la corresponsabilità per la comune missione”. È quanto si legge nell’Instrumentum laboris della seconda sessione del Sinodo dei vescovi. “Nel nostro tempo, la richiesta di trasparenza e rendiconto nella Chiesa e da parte della Chiesa si è imposta a seguito della perdita di credibilità dovuta agli scandali finanziari e soprattutto agli abusi sessuali e di altro genere su minori e persone vulnerabili”, si fa notare nel documento: “La mancanza di trasparenza e di forme di rendiconto alimenta il clericalismo, che si fonda sull’assunto implicito che i ministri ordinati non debbano rendere conto a nessuno dell’esercizio dell’autorità loro conferita”. “Se la Chiesa sinodale vuole essere accogliente, allora rendiconto e trasparenza devono essere al centro della sua azione a tutti i livelli e non solo al livello dell’autorità”, la proposta: “Chi ricopre ruoli di autorità ha una responsabilità maggiore a riguardo”. “Trasparenza e rendiconto non si limitano all’ambito degli abusi sessuali e finanziari”, il monito: “Devono riguardare anche i piani pastorali, i metodi di evangelizzazione e le modalità con cui la Chiesa rispetta la dignità della persona umana, ad esempio per quanto riguarda le condizioni di lavoro all’interno delle sue istituzioni”. In sintesi, “la trasparenza deve essere una caratteristica dell’esercizio dell’autorità nella Chiesa”.

 

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