San Giuseppe Benedetto Cottolengo: Torino, il 30 aprile messa solenne presieduta dall’arcivescovo Repole e benedizione del nuovo Studentato “CStudio”

Le celebrazioni per la Festa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786 – 1842) di martedì 30 aprile quest’anno sono arricchite dal 90° anniversario della canonizzazione del Fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, proclamato santo il 19 marzo 1934 nella basilica di San Pietro da Papa Pio XI, che definì il Cottolengo “il gigante della carità”. E’ in corso dal 21 aprile la novena di preparazione nella chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino (via Cottolengo 12), tutti i giorni, alle ore 17, trasmessa anche in diretta streaming su www.cottolengo.org.
Il 30 aprile le celebrazioni si aprono alle 7, sempre nella stessa chiesa, con la messa presieduta da mons. Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino. Alle 8.30 padre Carmine Arice presiede la celebrazione eucaristica per la Scuola Cottolengo. A presiedere la solenne concelebrazione sarà alle 10.30 mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, che a seguire benedirà i locali del nuovo Studentato “CStudio” nella Piccola Casa, in via Ariosto 9, aperto lo scorso settembre. Anche questa celebrazione eucaristica verrà trasmessa in diretta streaming su www.cottolengo.org.
Alle ore 16 p. Ugo Pozzoli, vicario episcopale per la Vita Consacrata della diocesi di Torino, presiederà la celebrazione eucaristica nell’Rsa Annunziata della Piccola Casa e, alla stessa ora, l’arcivescovo emerito  Cesare Nosiglia presiederà la celebrazione eucaristica nella chiesa Beato Pier Giorgio Frassati della Piccola Casa. Alle 17.30, infine, don Michele Viviano, salesiano, rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, guiderà i Vespri solenni nella chiesa della Piccola Casa.
“Quest’anno le celebrazioni per la festa del Santo Cottolengo hanno il gusto del ringraziamento per i 90 anni dalla canonizzazione – sottolinea p. Arice -, celebrare, nella Chiesa, non significa solo ricordare, ma soprattutto rinnovare, cioè comprendere come oggi possiamo incarnare il carisma del fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, testimone della carità, ma prima di tutto della fede in Gesù Cristo”.

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