Azione Cattolica: card. Zuppi, “l’identità non la difendiamo ad intra ma sempre ad extra”

“Siamo chiamati alla franchezza, alla libertà dello Spirito, come Paolo e Bàrnaba che dissero di rivolgersi ai pagani. La franchezza viene dall’essere pieni del Vangelo, liberi dal conformismo del mondo, anche ecclesiastico, come le abitudini che senza lo Spirito pensano a difendere una lettera che però è morta”. Così il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e ti presidente della Cei, ha iniziato la sua omelia questa mattina, nella Messa presieduta alla XVIII Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, a Sacrofano. “Qualcuno direbbe di ‘parlare con tutti’, di andare in periferia, – ha aggiunto il cardinale – di stare per strada dove non sai chi incontri perché sei raggiunto, se hai il cuore e gli occhi aperti, dai tanti pellegrini, mendicanti di vita, di senso, di compagnia, di un Altro che dia valore e senso al loro camminare che qualche volta si rivela un vagare. La comunità del Signore, che poi chiamiamo associazione o altro ma questa è, non vive per se stessa, ma per accendere la luce, perché è luce. Quando pensare ad altri sembra che tradiamo qualcuno, a qualcuno può apparire perdere la propria identità. L’identità non la troviamo o non la difendiamo ad intra ma sempre ad extra, la perdiamo smettendo di essere lievito, sale della terra, luce del mondo e mettendola sotto il moggio di un’affermazione chiusa, che ha paura di incontrare, di illuminare tutta la stanza e quindi chiunque entra”.

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