Ue-Balcani: Dichiarazione di Bruxelles. Costa, “apparteniamo alla stessa famiglia europea”. Sciogliere le controversie bilaterali

(Photo European Council)

La Dichiarazione di Bruxelles sui rapporti tra Unione europea e Balcani occidentali è “un segnale forte”, secondo il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, che ieri a guidato il vertice tra i leader dell’Ue e quelli dei Paesi balcanici. Durante il vertice “è stato più chiaro che mai che l’Unione europea e i Balcani occidentali appartengono alla stessa famiglia europea. Il posto dei Balcani occidentali è al centro del nostro progetto europeo”. “L’allargamento è la nostra forza trainante comune. È un dato di fatto che ogni Paese che ha aderito all’Unione europea è molto più prospero grazie alla sua appartenenza. Questa è la promessa di prosperità dell’Europa. L’allargamento è anche il miglior investimento geostrategico per la pace, la sicurezza e la stabilità. E la graduale integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione europea sta già avanzando”. Costa osserva: “La dichiarazione sottolinea il fatto che il nostro Piano di crescita per i Balcani occidentali è un vero punto di svolta. I cittadini della regione vedranno un raddoppio della crescita economica tradotto in nuovi posti di lavoro e servizi migliori nel prossimo decennio. Non c’è nessun’altra regione al mondo in cui l’Unione europea abbia investito così tante risorse: risorse finanziarie, risorse umane e competenze. Ecco come una maggiore integrazione costruisce una vera partnership strategica. Una partnership strategica che vede i Balcani occidentali allineati con l’Unione europea nella condanna della guerra di aggressione della Russia e nel sostegno all’Ucraina, incluso il supporto militare. E una partnership strategica in cui rafforziamo la sicurezza e la resilienza nei Balcani occidentali, attraverso lo European Peace Facility. L’Ue è già il più grande partner economico e investitore nei Balcani occidentali. È e rimarrà il loro partner più affidabile per il futuro”. Infine: “Sappiamo tutti che alcune sfide persistono. Le controversie bilaterali e i dilemmi di vicinato devono ancora essere affrontati. Dobbiamo concentrarci su riforme credibili e sostenibili. E l’adesione sarà basata sul merito”.

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