Quest’anno il Natale si arricchisce di un “nuovo segno: il Giubileo della Speranza”, che Papa Francesco ha intitolato “La speranza non delude”. Il segno – spiega un un messaggio video il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo – è la “Porta Santa di San Pietro e delle altre Basiliche romane che si aprono. Questo è il senso del Natale che viviamo a Sant’Egidio. Aprendo le porte delle nostre chiese, delle nostre case, di tanti luoghi, apriamo la porta del cuore a tutti coloro che sarebbero esclusi da questa festa e da questa gioia. Bisogna mettersi in movimento, come i pastori verso la grotta di Betlemme. Un movimento che deve riguardare tutta la società, perché ci si salva solo insieme. Se ci muoviamo insieme, potremo trovare la via della speranza, della gioia, dell’uscita dal dolore e della sofferenza”. Il Natale “parla di gioia”, spiega Impagliazzo: “un annuncio molto bello, una buona notizia: nasce Gesù, il salvatore del mondo. Questo ci riempie di gioia e ci spinge ad uscire dalle situazioni quotidiane che ci affaticano, ci appesantiscono, ci addolorano. Tante sono le notizie tristi, di guerre che seminano morte e distruzione, di solitudine, di povertà, di abbandono”. Il Natale – continua – è “un’alternativa. Ci parla di gioia e invita a muoversi verso la grotta di Betlemme, ad uscire dalle abitudini – da questo senso di tristezza e di oppressione che viviamo – per andare a salutare e ad amare un bambino”. Il presidente della comunità fondata nel 1968 da Andrea Riccardi, ringrazia tutti coloro che “ci aiutano” ed evidenzia che anche in questo Natale “si apriranno tante porte, tanti luoghi dove saranno apparecchiati dei bellissimi pranzi di Natale per tutti, dove si confonderà chi serve e chi è servito”.