“La nostra speranza sta nella certezza che il Signore non ci abbandona mai nelle nostre miserie ed errori, se siamo disposti a convertirci e ad accoglierlo. Confidando in Lui il carcere può diventare il luogo dove trovare la pace nel cuore”. Lo ha affermato oggi pomeriggio l’arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli, durante la celebrazione eucaristica che ha presieduto nel carcere di Sollicciano in vista del Natale. Presente anche il card. Ernest Simoni tramite il quale Papa Francesco ha inviato un messaggio da riportare ai carcerati che è stato letto al termine della messa.
Rivolgendosi ai detenuti, nell’omelia mons. Gambelli riprendendo il Vangelo ha portato ai detenuti un annuncio di speranza, messaggio centrale del Giubileo 2025, e ha fatto riferimento all’esperienza di vita del card. Simoni. “La stessa nascita di Gesù che celebreremo fra pochi giorni – ha detto mons. Gambelli – è avvenuta in una situazione difficile, di oppressione, di povertà, ma il Dio incarnato ha portato luce nella storia di tutti noi”. “Il card. Simoni che oggi è venuto a celebrare con me – ha proseguito l’arcivescovo – ha subito 28 anni di prigionia e lavori forzati, vittima della persecuzione del regime comunista in Albania. La sua presenza oggi in mezzo a voi rievoca una sofferenza condivisa, indica che la dignità della persona deve essere sempre rispettata nella giustizia, ma soprattutto testimonia che la forza della fede sostiene anche nei momenti tragici e riesce a sconfiggere il male”.