Papa Francesco: Angelus, “chi è troppo attaccato alle proprie idee difficilmente segue davvero Gesù”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Due cose dice Gesù dei suoi: che sono beati e che sono poveri; anzi, che sono beati perché poveri. In che senso? Nel senso che il discepolo di Gesù non trova la sua gioia nel denaro, nel potere o in altri beni materiali, ma nei doni che riceve ogni giorno da Dio: la vita, il creato, i fratelli e le sorelle, e così via”. Papa Francesco, prima di recitare l’Angelus in piazza San Pietro, ha ricordato che la “logica di Dio” è la gratuità: “Il discepolo ha imparato a vivere nella gratuità. Questa povertà è anche un atteggiamento verso il senso della vita, perché il discepolo di Gesù non pensa di possederlo, di sapere già tutto, ma sa di dover imparare ogni giorno. E questa è una povertà: la coscienza di dovere imparare ogni giorno. Il discepolo di Gesù, poiché ha questo atteggiamento, è una persona umile, aperta, aliena dai pregiudizi e dalle rigidità”. “Chi è troppo attaccato alle proprie idee, alle proprie sicurezze, difficilmente segue davvero Gesù”, ha aggiunto il Papa citando l’esempio di Simon Pietro: “Lo segue un po’, soltanto nelle cose in cui ‘è d’accordo con Lui è Lui è d’accordo con me’, ma poi, per il resto, non va. E questo non è un discepolo. E così cade nella tristezza. Diventa triste perché i conti non gli tornano, perché la realtà sfugge ai suoi schemi mentali e si trova insoddisfatto”.

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