Desmond Tutu: arcivescovo di Canterbury Welby, “un grande guerriero per la giustizia che non ha mai smesso di combattere”

(Foto Twitter Justin Welby)

“Un grande guerriero per la giustizia che non ha mai smesso di combattere”. Così l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, leader spirituale della Comunione anglicana, ricorda l’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, morto all’età di 90 anni. La Comunione Anglicana sparsa in tutto il mondo piange oggi la sua perdita, esprimendo tristezza e dolore. Ma è unanime il desiderio di accompagnare le lacrime per la sua morte con parole di gratitudine e riconoscenza per una vita sempre spesa con coraggio e forza interiore a difesa dei diritti umani e della riconciliazione. “La morte dell’arcivescovo emerito Desmond Tutu (da sempre conosciuto come Arch) – scrive l’arcivescovo Welby – è una notizia che riceviamo con profonda tristezza ma anche con profonda gratitudine”. “L’amore di Arch ha trasformato la vita di politici e preti, abitanti delle township e leader mondiali. Se il mondo oggi è diverso, è a causa di quest’uomo”. Simbolo della resistenza contro l’apartheid, vinse il premio Nobel per la pace nel 1984 per la lotta non violenta contro il razzismo. “L’arcivescovo Tutu – dice Welby – era un profeta e sacerdote, un uomo di parole e di azione, una persona che incarnava la speranza e la gioia che erano le fondamenta della sua vita. Era un uomo di straordinario coraggio personale e audacia: quando la polizia fece irruzione nella cattedrale di Capetown, li ha sfidati ballando lungo il corridoio”. Dopo la fine dell’apartheid e dopo che Nelson Mandela è stato eletto presidente del nuovo Sudafrica, l’arcivescovo Tutu ideò e presiedette la Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Trc), per mettere in luce la verità sulle atrocità commesse durante i decenni di repressione da parte dei bianchi e tentare così un doloroso e drammatico processo di pacificazione fra le due parti della società sudafricana. “Era soprattutto – ricorda l’arcivescovo Welby – un discepolo cristiano e questa era la radice di tutto il resto”. “Siamo grati oggi per una vita così ben vissuta, anche se proviamo il dolore di una perdita così grande”.

A dare la notizia della scomparsa dell’arcivescovo Tutu è stato in un video messaggio l’arcivescovo anglicano di Cape Town Thabo Makgoba che a nome di tutta la comunità anglicana, ha rivolto parole di condoglianze alla moglie, Nomalizo Leah, a suo figlio, Trevor Tamsanqa, e alle sue figlie, Thandeka, Nontombi e Mpho, e tutte le loro famiglie. “Credeva profondamente – dice Makgoba – che ognuno di noi è fatto a immagine di Dio e come tale doveva essere trattato dagli altri”. “Voleva che ogni essere umano sulla Terra sperimentasse la libertà, la pace e la gioia di cui tutti dobbiamo godere, se ci rispettiamo veramente l’un l’altro come persone create a immagine di Dio”. Ed è proprio in nome di questa profonda convinzione che l’arcivescovo Tutu “ha sfidato i sistemi che umiliavano l’umanità”. La Chiesa anglicana dell’Africa meridionale pianificherà il funerale di Desmond Tutu e altri servizi commemorativi insieme al governo e della città di Cape Town. I dettagli di questi eventi che si terranno secondo i regolamenti Covid-19 del Sudafrica saranno annunciati in seguito, ha affermato Makgoba.

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